Avevamo già intervistato Caterina Parrello, Architetto, anni fa.
Oggi le riproponiamo le stesse domande e la troviamo molto più decisa pronta a vincere le elezioni per applicare il suo ambizioso programma con la lista 2125 – OpenArch
Ciao Caterina, dicci di te…età, provenienza, passioni, professione.
Ho 46 anni e sono milanese d’adozione essendomi trasferita in questa città ormai da oltre 20 anni. In tutti questi anni Milano ha sempre confermato ogni mia aspettativa – professionale e personale- offrendomi la possibilità di seguire le mie passioni e di sviluppare i miei interessi in un contesto di riferimento culturale e storico sempre di grande interesse.
Quest’ultimo anno ha comportato tante criticità per la nostra professione e io credo che il RUOLO CHE UN ORDINE debba ricoprire è quello di rappresentare e valorizzare al meglio la nostra professione, adottando delle politiche e delle strategie mirate a far emergere il ruolo centrale dell’Architetto sia in ambito politico che in ambito sociale, mantenendo un ruolo fondamentale con le istituzioni e con gli enti presenti sul territorio. Dobbiamo essere una categoria forte e fondamentale per la nostra economia, per il futuro delle nostre città e della nostra comunità.
Lavoro nell’ambito dell’Editoria Specializzata da quasi 20 anni e sono direttore editoriale della Testata Chiesa Oggi, (riferita nello specifico all’ampio patrimonio culturale e immobiliare religioso in Italia) e attraverso l’Architettura possiamo testimoniare i cambiamenti e le trasformazioni del nostro tempo. Ho sempre sostenuto che una corretta informazione e una approfondita comunicazione siano strumenti necessari per garantire il rispetto e il riconoscimento nel nostro ambito professionale.
Ci parli delle tue esperienze nella professione, nell’associazionismo e per quanto riguarda gli obiettivi dell’ordine?
Ho svolto attività di consulenza per il Consiglio Nazionale Architetti PPC (CNAPPC) dal 2004 al 2016 occupandomi di seguire i programmi nazionali con la rete degli ordini professionali provinciali in tema di concorsi, politiche del territorio e internazionalizzazione della professione. A livello internazionale ho seguito le attività del CNAPPC promosse in sinergia con il Consiglio Europeo degli Architetti (CAE) e con l’Unione Internazionale Architetti (UIA).
L’esperienza lavorativa sopra descritta mi ha permesso di seguire e conoscere da vicino le attività politiche sostenute dagli ordini professionali a livello nazionale e ha ben definito la mia capacità personale di sviluppare relazioni con le istituzioni e gli enti pubblici per le iniziative e la promozione della nostra categoria.
Dal 2020 sono componente del Comitato Nazionale Inarcassa come Delegata per gli Architetti della Provincia di Milano. Le politiche previdenziali e assistenziali che riguardano la nostra professione sono un aspetto fondamentale per la sostenibilità del nostro lavoro. Ritengo pertanto che impegnarsi su attività che rappresentano la nostra categoria sia una scelta giusta e dovuta, che riguarda tutti noi.
Lavoro da oltre vent’anni nell’ambito della comunicazione e collaboro con Enti Pubblici e Privati, Fondazioni culturali su territorio nazionale svolgendo e promuovendo progetti culturali, concorsi e premi finalizzati alla diffusione dell’architettura di qualità.
Qual è la tua idea di un Ordine a servizio del professionista?
L’idea a cui si deve tendere è un ORDINE APERTO a tutti e soprattutto partecipato da tutti i professionisti. L’Ordine deve giocare il ruolo di un’istituzione che si confronta con altre istituzioni, Amministrazioni pubbliche, Enti e Associazioni di riferimento riaccendendo il dialogo con i cittadini e la committenza.
Per questo diventa fondamentale riuscire ad avere una condivisione responsabile e attiva al momento della scelta di coloro che ci rappresenteranno nel consiglio dell’Ordine. Scegliendo le persone e le idee stringiamo l’unica alleanza possibile, l’unica che può darci la forza e la determinazione di guardare avanti per il futuro della nostra professione.
In una visone di continuità e di sostegno della professione anche in confronto con altre realtà ordinistiche, la nostra categoria ha necessità di seguire delle strategie comuni e condivise su territorio nazionale e non solo su quello provinciale. Molte delle esigenze rilevate dai nostri colleghi iscritti all’Ordine di questa città sono comuni anche su altri territori.
Ci puoi sintetizzare il tuo programma in quattro punti?
1) RILANCIARE LA QUALITÀ DELLA PROFESSIONE, la figura ed il ruolo dell’Architetto riportando al centro il progetto e la qualità dell’architettura in azioni sinergiche con le Pubbliche Amministrazioni, le imprese, le Associazioni di categoria e i Cittadini. Protocolli d’Intesa, tavoli di concertazione, gruppi di lavoro, commissioni ed altri strumenti che possano essere utili a creare sinergie e per le quali sarà chiesta la massima partecipazione degli iscritti. Ridefinire il ruolo dell’architetto quale figura centrale della nostra comunità.
2) LAVORO _ mettere in campo tutte le azioni possibili utili a creare nuove occasioni di lavoro, promuovendo i concorsi di progettazione in sinergia con le Amministrazioni, il co-working e l’aggregazione multidisciplinare; avviare un percorso di cambiamento in cui la centralità del progetto, la pratica della progettualità dello spazio urbano, il recupero delle periferie e delle parti di città compromesse e il ruolo di coordinatore dell’Architetto diventino un valore aggiunto insieme all’individuazione ed esplorazione di nuovi ambiti e nuovi mercati.
3) INFORMAZIONE, COMUNICAZIONE e NETWORK_ implementare un sistema di comunicazione tra gli iscritti per favorire lo scambio di informazioni e la diffusione delle informative su tutti gli elementi che possano riguardare la professione, l’interazione tra colleghi e facilitare il contatto con i potenziali committenti; favorire la creazione di tavoli di lavoro su specifiche tematiche proposte dall’Ordine, dagli iscritti o dalle istituzioni con l’obiettivo di fare “RETE” e produrre documenti utili a migliorare la vita professionale e che servano come strumento di comunicazione del nostro ruolo nella società civile.
4) SOSTEGNO AI GIOVANI ISCRITTI – promuovere maggiori iniziative a sostegno dei giovani iscritti e alla ricerca di nuovi talenti, con nuove opportunità di visibilità, organizzazione di Premi e concorsi e dibattiti con partecipazione attiva da parte dei giovani iscritti alla vita ordinistica.
Per il futuro della nostra professione dobbiamo essere determinanti nelle scelte e nelle strategie politiche e sociali. Bisogna sviluppare idee nuove, sostenibili e concerete da condividere con Istituzioni e con gli Enti presenti sul territorio, mettendo a disposizione di tutti il nostro sapere e le nostre esperienze.
E’ davvero possibile un ordine aperto a tutti?
La mia candidatura alle prossime Elezioni del Consiglio dell’Ordine Architetti PPC di Milano (2021-2025) è aperta al dialogo, con l’obbiettivo di condividere idee e esperienze tra colleghi che intendono perseguire il bene comune e sostenere i professionisti in un sistema di rappresentanza che tuteli gli iscritti e promuova nuove opportunità di visibilità e nuove occasioni di incontro con la committenza interessata (sia pubblica che privata).
Obiettivo è quello di partecipare alla costruzione di un Ordine per tutti.
IL PRIMO PASSO TOCCA A TE: SCEGLI CHI VOTARE !
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