Cos’è la link building e perché affianca le strategie di SEO?
Per capire cos’è la link building, dobbiamo fare una metafora offline. Immaginate di essere un professionista…ad esempio un docente privato. All’inizio dovete pubblicizzarvi per farvi conoscere, ma dopo qualche anno arriva gente per il passaparola, gente mossa dalla reputazione di chi parla loro bene di voi e vi indica come professionista. Ecco, la link building è questo, ma online.
Link earning e link building
Ci sono siti e portali che non fanno strategie di link building, ma solo contenuti di qualità, che ovviamente attirano citazioni casuali, e quindi “naturali”. Quindi, godono di quella che viene chiamata “link earning“, essere citati, linkati o anche solo “nominati” (senza link, o sarebbe meglio dire backlink).
Gli scambi link degli anni Novanta e Zero
Poi, ci sono i “rapporti di buon vicinato”, che andavano di moda negli anni 90. Alcuni webmaster, amici tra loro, e che trattavano temi affini, si linkavano a vicenda.
Link building: cosa non piace più a Google
I fondatori di Google, fin dall’inizio, dissero che la presenza di link in entrata era uno dei criteri di buon posizionamento, ma, vista l’alta concorrenza per arrivare nelle prime posizioni, pian piano i criteri sono cambiati, e il “link reciproco” alle homepage non è più ben visto dagli algoritmi di google, sempre più severi nell’individuare strategie manipolatorie. Inoltre, a contribuire al posizionamento non è più solo l’autorevolezza dei siti che ospitano la nostra url linkata, ma l’attinenza geografica e di argomento. Inoltre, Google condanna l’acquisto di backlinks. Google ha rilasciato, negli anni, vari algoritmi, tra cui Panda e Penguin, che hanno cambiato radicalmente gli equilibri, facendo pulizia di siti che usavano strategie di Black Hat Seo (la seo fatta dai cattivi dei western, che indossano sempre il cappello nero).
Ha ancora senso fare strategie di link building?
Attirare link in ingresso di qualità è ancora utile? Si, ma vanno seguite alcune strategie. Prima di approfondire, dobbiamo chiarire alcuni concetti teorici.
Guest Posting gratuito e la modalità 1+1
Il primo è che esiste il guest posting senza scambio di denaro. Tanti siti hanno bisogno di “popolamento” e un seo copywriter esperto può scrivere per diversi siti e inserire un link al suo blog, nella firma, oppure, ancora meglio, con un’anchor (ancora) pertinente. Cos’è un’anchor? lo spiegheremo tra poco.
Esiste un gruppo facebook che incoraggia il guest posting gratuito, o con la modalità 1+1. Un sito riceve contenuto (due articoli, nella modalità uno più uno, uno con un suo link e uno senza) e inserisce un link.
Cosa è l’anchor text
L’ancora è il testo che accompagna il backlink che indirizza sull’homepage del tuo sito o, meglio, su una pagina secondaria o un articolo. Ecco i tipi di ancora:
- branded (contiene il nome del tuo sito)
- naked (è il link nudo e crudo)
- ottimizzata (contiene la parola chiave)
- semi-ottimizzata (contiene la parola chiave o qualcosa di simile o anche qualcos’altro)
- long text (contiene un piccolo paragrafo, che fa interamente parte del link
L’anchor text non va scelto a caso, ma deve dare un messaggio a google. Non va neanche scelto in modo che risulti innaturale, ed è meglio sia composto da un gruppo di parole e non da una sola parola.
Link interni, esterni, nofollow, dofollow…
Premettiamo che ci sono i link in entrata (che riceviamo da altri siti) e in uscita (quando siamo noi a linkare altri siti). Sono i primi ad interessarci, e anche i cosiddetti link “interni”, che riguardano i link tra le pagine e gli articoli del nostro blog, come ora spiegheremo meglio.
Un link può essere di quattro tipi:
- interno: sono le strategie di link tra le varie pagine e articolo del sito, ancorandosi alle pagine evergreen o “pillar” (pilastri)
- nofollow: sono link che riceviamo, spesso senza strategie, e per cui il webmaster inserisce l’attributo “nofollow”, perché non si prende la responsabilità di “consigliare a google” di seguire il sito
- follow: è il tipo di link che vale di più, perché google lo recepisce come segnale positivo, e fonte di aumento di “rank” del sito
- sponsored: è una tipologia nuova, che ci consente di inserire siti “a pagamento” ma comunicandolo a google.
Va tenuto presente che non è detto che solo i link follow siano utili. Infatti, a volte si hanno benefici anche da link nofollow, e dai link interni, che servono anche a uniformare il “link juice” nel sito.
Sono nofollow anche i link sui social, anche se in effetti non si sa se i “social signals” siano efficaci nel posizionamento, ed è per questo che le strategie social rimangono comunque molto consigliate.
Come diventare un link builder
Sicuramente, devi usare gli strumenti migliori, come la Google Search Console, Ahref, e in particolare l’italianissima piattaforma SeoZoom. Per imparare, ci sono libri davvero validi, che abbiamo consigliato in vari articoli del blog.
Se ti interessa imparare questa disciplina, fai il corso di link building di Irriverender