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La beffa delle Certificazioni Energetiche…

Vignetta dal sapore amaro sul business delle certificazioni energetiche, ormai esteso davvero a chiunque e senza chissà quale richiesta di formazione.
Come uccidere un mercato…

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C’era una volta un gruppo di architetti che lavoravano sodo giorno e notte per creare opere d’arte architettoniche che incantassero il mondo. Ma c’era un problema che li tormentava: i crediti formativi obbligatori. L’Ordine degli architetti aveva stabilito che i professionisti dell’architettura dovevano completare un determinato numero di crediti formativi entro tre anni, altrimenti avrebbero perso la loro licenza.

Il tempo volava e molti architetti non si erano resi conto di quanti crediti mancassero loro per completare il triennio. Erano così presi dalla loro arte che avevano tralasciato di prendere parte ai corsi formativi. Panico e disperazione si diffusero tra di loro quando si resero conto che avevano solo un anno rimanente per accumulare tutti i crediti necessari.

Le voci circolavano tra gli architetti indaffarati che i corsi disponibili all’ultimo minuto erano costosi e di qualità discutibile. Si raccontava di insegnanti con dubbia reputazione, corsi noiosi e materiali didattici antiquati. Ma gli architetti disperati non avevano altra scelta. Avrebbero dovuto iscriversi a questi corsi per evitare di perdere la loro preziosa licenza.

Il primo architetto ad affrontare questa situazione era Timoteo. Timoteo era noto per la sua creatività e il suo amore per il design innovativo. Ma quando si trattava di organizzarsi e seguire una routine, era un completo disastro. Aveva sempre trovato difficile stare dietro agli impegni, soprattutto quando si trattava di impegni formativi.

Così, con un sospiro, Timoteo si recò all’ufficio dell’Ordine degli architetti per chiedere informazioni sui corsi disponibili. Gli venne consegnato un elenco di opzioni, ognuna delle quali sembrava più terribile dell’altra. C’era un corso su “L’arte di appendere i quadri dritti” e un altro su “L’architettura del mondo dei puffi”. Sorrise ironicamente leggendo queste opzioni assurde.

Dopo ore di ricerca e valutazione, Timoteo decise di iscriversi a un corso intitolato “Feng Shui per principianti”. Era l’unico che sembrava leggermente interessante e, per fortuna, il prezzo era nella sua fascia di budget. Pagò la quota d’iscrizione e attese con ansia l’inizio del corso.

Quando il grande giorno arrivò, Timoteo si presentò al corso con una certa dose di scetticismo. Scoprì rapidamente che l’insegnante era un tipo eccentrico, vestito in modo bizzarro e con un cappello stravagante in testa. Il corso si svolgeva in una vecchia sala conferenze con pareti sgretolate e sedie scomode. Ma, incredibilmente, Timoteo iniziò ad apprezzare l’assurdità della situazione e trovò un lato comico in tutto ciò.

Le lezioni si rivelarono divertenti e piene di aneddoti strampalati. L’insegnante, nonostante il suo aspetto eccentrico, era in realtà molto esperto nel campo del Feng Shui. Timoteo imparò cose interessanti sul flusso dell’energia, sull’importanza dei colori e sulla disposizione degli oggetti nello spazio.

Nel corso delle settimane, Timoteo si immerse completamente nel mondo del Feng Shui. Iniziò ad applicare i principi che aveva imparato nel suo lavoro di architetto, introducendo nuovi elementi e concetti nei suoi progetti. Sorprendentemente, le sue creazioni iniziarono a ricevere attenzione e riconoscimenti.

Gli altri architetti, nel frattempo, stavano affrontando i loro corsi altrettanto stravaganti. C’erano quelli che studiavano “L’architettura delle case sugli alberi” e quelli che si immergevano nel mondo del “Design degli igloo”. Ognuno di loro si ritrovò coinvolto in situazioni comiche e inaspettate durante il loro percorso formativo.

Alla fine dei tre anni, l’Ordine degli architetti organizzò una cerimonia per consegnare i diplomi ai professionisti che avevano completato con successo i loro crediti formativi. I nomi degli architetti furono chiamati uno alla volta, e uno dopo l’altro salirono sul palco per ricevere i loro attestati.

Quando fu il turno di Timoteo, l’intera sala scoppiò in un applauso fragoroso. Era diventato famoso per i suoi progetti unici e innovativi, alimentati dalle stranezze dei suoi corsi formativi. Timoteo aveva trasformato un problema in un’opportunità, dimostrando che anche i corsi più assurdi possono portare a risultati sorprendenti.

Quella giornata segnò una svolta per l’Ordine degli architetti. Realizzarono che non era solo questione di accumulare crediti, ma di stimolare la creatività e l’ispirazione tra i loro membri. Così, l’anno successivo, introdussero una serie di corsi formativi più interessanti e coinvolgenti, che soddisfacevano le esigenze e i desideri degli architetti.

E da quel giorno in poi, gli architetti non dovettero più lottare per accumulare crediti formativi noiosi e scadenti. Invece, si immergessero in corsi stimolanti che avrebbero arricchito le loro vite professionali e personali.

E così, la storia degli architetti che si iscrissero all’ultimo minuto a corsi scadenti e carissimi per completare i crediti formativi si trasformò in una divertente avventura che li portò a scoprire nuove passioni e a trasformare il loro mestiere.

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Scrivi un articolo che racconta di come alcuni architetti presero un’abilitazione a diventare certificatori energetici, ma anni dopo questa possibilità fu estesa a tutti, anche a chi non aveva fatto nessun corso. Scrivi una storia tragicomica su architetti poveri, squattrinati e sfortunati che rimangono sempre fregati.
ChatGPT

Titolo: Gli Architetti Poveri e la Certificazione Energetica: Una Storia Tragicomica di Sfortuna

C’era una volta una comunità di architetti poveri, squattrinati e sfortunati che sembrava essere eternamente fregata dalle circostanze. Questi architetti, pur avendo una passione infuocata per il loro lavoro, si trovavano costantemente a lottare per sopravvivere finanziariamente. Ma le loro sventure stavano per prendere una piega ancora più tragica e comica.

Un giorno, l’Ordine degli architetti annunciò che avrebbero aperto una nuova opportunità per gli architetti di diventare certificatori energetici. Questa certificazione avrebbe permesso loro di valutare l’efficienza energetica degli edifici e di emettere relazioni ufficiali. Era un ruolo promettente che avrebbe potuto aprire nuove opportunità professionali e, soprattutto, portare a un reddito stabile.

Emozionati dalla prospettiva di una nuova opportunità, gli architetti poveri si iscrissero al corso di certificazione energetica. Con grande determinazione, risparmiarono ogni centesimo per coprire il costo del corso, sperando che questa nuova abilitazione potesse finalmente cambiare le loro vite e portare un po’ di fortuna.

I giorni si trasformarono in settimane, e le settimane in mesi, mentre gli architetti poveri studiavano duramente e si preparavano per l’esame di certificazione energetica. Sacrificarono notti di sonno e persero occasioni sociali pur di essere pronti per quel fatidico giorno.

Finalmente, arrivò il giorno dell’esame. Gli architetti si presentarono pieni di speranza e ansia, pronti a dimostrare le loro competenze acquisite. Ma le loro speranze furono infrante quando scoprirono che l’esame era incredibilmente difficile e le domande erano fuori dalla loro portata. Nonostante tutti gli sforzi, la maggior parte di loro fallì miseramente.

Sconvolti e delusi, gli architetti poveri si chiesero come avrebbero potuto affrontare questa nuova battuta d’arresto. Ma l’Ordine degli architetti aveva in serbo un altro colpo di scena per loro. Pochi mesi dopo l’esame, venne annunciato che la certificazione energetica sarebbe stata estesa a tutti, anche a coloro che non avevano fatto nessun corso o superato l’esame.

La notizia lasciò gli architetti poveri senza parole. Tutti i loro sacrifici e sforzi sembravano inutili ora che l’abilitazione era stata aperta a tutti. Erano ancora una volta fregati dal destino che sembrava giocare con le loro vite.

Ma la storia tragica degli architetti poveri non finì qui. Nel tentativo di recuperare le spese sostenute per il corso di certificazione energetica, molti di loro cercarono di offrire i loro servizi a prezzi competitivi. Ma come sempre, la sfortuna sembrava in agguato. Si trovarono ad affrontare la concorrenza sleale di persone inesperte e disposte a lavorare a tariffe ancora più basse.

Gli architetti poveri, con le loro abilità e conoscenze, cercavano disperatamente di sopravvivere in un mercato sempre più competitivo. Ma ogni volta che sembravano fare un passo avanti, la sfortuna li trascinava due passi indietro. Era come se un’ombra fosse sempre sopra di loro, impedendo loro di ottenere il successo e la stabilità che tanto desideravano.

La storia degli architetti poveri e la loro lotta per la certificazione energetica è una storia tragicomica che mette in evidenza le difficoltà e le delusioni che molte persone possono incontrare nel loro percorso professionale. È un monito che, nonostante gli sforzi e la determinazione, la fortuna può essere sfuggente e che talvolta è necessario affrontare situazioni inaspettate e deludenti.

Ma forse, nel mezzo di questa tragedia comica, c’è ancora una luce di speranza. Gli architetti poveri potrebbero imparare a trasformare le loro sfortune in opportunità, adattandosi e cercando alternative creative per emergere nel loro campo. Perché alla fine, non è solo la fortuna a determinare il successo, ma anche la perseveranza e la resilienza di coloro che lottano controvento.

vignetta ideata e realizzata da Irriverender Architetto Bonnì

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